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"Vi sarei grato se specificaste la cosa chiaramente....
io non sono qui"

Syd Barret, 1968

 

 

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Un uomo che (forse) sta morendo a causa del diabete, o che (forse) è rinchiuso in un manicomio, secondo alcuni ha un negozietto di musica in una via sperduta di Londra...Questo non è un inizio, è la conclusione di una delle tante tragedie che costellano la storia del rock, l'epilogo della vita musicale di un giovane artista dal brillante estro creativo, dal genio immenso, purtroppo inespresso: questa è la storia di Syd Barrett.
Keith Roger "Syd" Barret è nato il 6 Gennaio 1946 e le sue prime esperienze musicali in un gruppo le ha nel 1962, con il gruppo “Geoff Motto and the Mottes”, in cui sfoggiava una splendida chitarra elettrica e un amplificatore costruito artigianalmente. Il gruppo provava in casa Barret e suonava R.&B in una maniera talmente scanzonata e fuori di testa, da proiettare l'ascoltatore, in mondi lontani e sconosciuti. Ma il gruppo ebbe vita breve.
A quel tempo Syd studiava a Cambridge con il compagno Waters e l’amico Gilmour; ultimati gli studi si trasferisce a Londra. Era il 1967, e la Londra musicale sarebbe divenuta la capitale del grande movimento psichedelico. Qui si unisce agli “Adbabs”, del quale diventa leader e cambia il nome in “the Pink Floyd” (l’artico “the” rimarrà solo fino al primo album). Come sappiamo il nome Pink Floyd viene dall’unione di due grandi jazzisti, Pink Anderons e Floyd Council.
Il quattro  iniziano a suonare nei locali 'alternativi' di Londra. Inaugurano il mitico U.F.O. Club, dove saranno ospiti fissi fino al momento in cui Peter Jenner e Andrew King (i finanziatori del club) rimangono 'estasiati' (aiutati anche dalla grande quantita' di 'catalizzatore' che circolava nel locale) e gli propongono un contratto. Sono i tempi del grande successo e del boom discografico con i primi singoli: Arnold Layne e See Emily Play, due brani decisamente psichedelici, sia nei testi quasi deliranti che nelle musiche sghembe e deviate, opera esclusivamente del geniale Syd. In quel periodo Syd e' un vulcano di idee, un vero e proprio terremoto; scrive brani in cinque minuti e gli altri faticano a stargli dietro. Dopo il successo di Arnold Layne e soprattutto di See Emily Play anche per i Floyd e' la volta dell'LP. I quattro registrano The Piper At The Gates Of Dawn, sicuramente uno degli album piu' innovativi della storia della musica. Syd e' scatenato, si lancia in assoli di chitarra fuori da ogni logica musicale, i testi sono onirici e irreali, spesso criptici, la musica e' ora spaziale, ora bucolica, si e' immersi in un mare di suoni, letteralmente in un'altra dimensione.
Ma le cose improvvisamente prendono una brutta piega: Syd inizia ad avere un forte crollo nervoso, ma purtroppo il 'giro' di 'amicizie' che frequenta (non gli altri tre Floyd), e le pressioni del Businness Discografico non fanno altro che peggiorare la situazione. E' durante laregistrazione di See Emily Play che i membri del gruppo iniziarono a notare che le cose non andavano del tutto bene per Syd. Aveva convissuto a lungo in appasrtamento di Londra con persone che facevano unso di LSD e gli effetti della droga iniziavano a farsi sentire pesantement, tanto che riconosceva a malapena i suoi vecchi amici. Anche il suo modo di suonare ne risentì cos' fortemente che non riusciva più ad accordare la sua chitarra. Durante i concerti assunse un ruolo del tutto passivo, cercando invano di suonare le corde della chitarra. In occasione del concerto all'American Bandstand di Dick Clark, durante il loro primo viagigo negli States, Syd non fece neppure lo sforzo di abbozzare "See Emily Play". In quel periodo era qusi del tutto isolato dal resto del gruppo e spesso stava sul palco senza suonare. L'ultima esibizione alla quale partecipò fu il "Christmas On Earth Revisited" che si tenne all'Olympic Hall nell'ovest di Londra. Nell'aprile del 1968 a Syd gli altri tre Floyd sono costretti ad allontanarlo dal gruppo, perche' e' piu' d'intralcio che altro. Succede durante le registrazioni di A Saucerful Of Secrets, per il quale Syd suona solo in alcuni brani. Viene chiamato a sostituirlo Dave Gilmour, amico d'infanzia di Syd. Inizia cosi' un lento e lungo isolamento voluto dallo stesso Roger che non lo aiutera' a riprendersi dalla crisi.
Per circa due anni Syd viene quasi dimenticato quando, alla fine del 69, accetta, sotto forti pressioni da parte della casa discografica che ne voleva sfruttare le capacita', di rientrare in studio per registrare. E' la volta di the Madcap Laughs, un bel lavoro che conferma il talento e la genialita' di Syd, ma nello stesso tempo mette chiaramente in evidenza le difficolta' che ha nel rapportarsi con gli altri (nella seconda parte dell'LP Syd praticamente suona solo, e nessuno e' in grado di stargli dietro). L'album prende cosi' l'aspetto di una cronaca-verita' sullo stato di salute di Syd e lo stesso Dave Gilmour, che con Roger Waters ha prodotto l'album, si rammarica di non aver potuto fare nulla di piu' per migliorare il prodotto. Verso la fine dell'anno Syd rientra in studio, di nuovo guidato da Dave Glimour stavolta con Rick Wright ed altri musicisti; il risultato e' Barrett, un album sicuramente superiore al precedente dal punto di vista musicale, con brani di grande effetto: Syd e' davvero grande. Dopo Barrett, nel 1972, Syd prova ad andare in tournee con un nuovo gruppo, gli STARS, con Twink, e Jack Monk, ma non regge allo stress del palco ed il tour si chiude dopo una performance non certo splendida. E' l'inizio dell'isolamento totale dal mondo della musica. Barret non entrera' piu' (ufficialmente) in uno studio di registrazione. Da allora solo due uscite discografiche (ufficiali) di Syd: The Peel Sessions, testimonianza di uno show radiofonico di inizio '70, pubblicato nel 1988, e Opel, raccolta di brani scartati che avrebbero dovuto costituire la spina dorsale del mai completato 'Terzo Album'. La vita musicale di Syd Barrett si conclude qui.
Di Barret sono anni che non si sa più nulla, eccetto alcune voci, spesso infondate, inventate. Di lui rimangono le sue canzoni, pietre miliari nella storia della musica rock mondiale, e i suoi testi, splendide fiabe visionarie, piene di quelle tenebrose ombre che cupamente profetizzavano il suo destino.
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"Cos'è 
veramente
un sogno e
cosa uno scherzo?"

Syd Barrett, 1968

 

 

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Syd Barret link:

 

Pagina di Quipo, interamente dedicata alla storia di Barret  http://www.quipo.it/musicweb/pink/pinksyd.htm

Alcune foto recenti di Syd Barret: http://www.geocities.com/BourbonStreet/8643/sydpic.htm

Sto dedicato interamente a Syd Barret con un'infinità di foto (inglese)   http://www.pink-floyd.org/barrett/

Tutto su Syd Brret (inglese)   http://www.geocities.com/SunsetStrip/Stage/2607/

                                           http://www.geocities.com/SunsetStrip/Alley/6772/sydb.html

Tutta la storia di Syd: http://elettra.record.unipd.it/negrelli/road/rockpop/pinkfloyd.htm

Altri siti:

http://www.reed.edu/~mhamilto/syd/syd.html
http://www.geocities.com/vienna/strasse/2724
http://home.dti.net/warr/barrett.html

 

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